Insegno Sassofono e diverse materie complementari da più di venti anni, e nel corso del tempo ho trovato un mio metodo d’insegnamento , che è la sintesi di tutto quello che ho studiato negli anni della formazione. Ma non solo, comprende anche tutto quello che ho imparato nel rapporto con gli allievi. Non uso metodi o esercizi già pubblicati, mi piace creare il materiale didattico su misura per ciascun allievo. Le persone che si presentano presso le scuole di musica private, il più delle volte scelgono il sax pur non conoscendolo minimamente, l’hanno ascoltato qualche volta per radio o magari su disco, e ne sono rimasti folgorati dalla sonorità unica. Unica perché moderna. Tutto sommato il sax è uno strumento molto giovane, ha soltanto 166 anni di vita e rispetto agli altri strumenti è veramente un giovanotto! Insegnare uno strumento è sicuramente una cosa seria, richiede un grande coinvolgimento, una grande attenzione. Penso che l’intento di un bravo insegnante sia quello di veicolare all’allievo oltre alle doverose nozione teoriche e tecniche che sono alla base di tutto, la passione di fare musica, di considerare il suono come il veicolo imprescindibile per comunicare, per arrivare dritto al cuore di chi ascolta. Questa esigenza di curare il suono in tutte le sue componenti è assolutamente fondamentale per i fiatisti; di solito un piccolo riff di sassofono o di tromba di poche battute rimane impresso proprio per la qualità del suono del musicista. Il fascino del sassofono, a mio modo di vedere è proprio la possibilità di forgiare un proprio suono che, nei casi più eclatanti diventa riconoscibile fra migliaia.